Descrizione
Sono strutture in pietra a secco costruite da pastori e contadini come ripari; la loro forma ricorda i trulli pugliesi ed i nuraghe sardi e sono chiamati in dialetto “pajare”, tipici della Majella nord - orientale.
Sono capanne realizzate utilizzando l’abbondante materiale lapideo disponibile posto in opera a secco a realizzare ambienti a pianta circolare, quadrata o rettangolare; per la copertura veniva adottata la tecnica della falsa cupola, sovrapponendo cioè cerchi di pietre leggermente aggettanti verso l’interno sino a chiudere completamente la luce. I complessi più interessanti si possono osservare nella Valle Giumentina, qui si può ammirare un gruppo di capanne a tholos, notevoli per fattura e dimensioni.
L'edificio principale del gruppo è il più grande dei circa cinquecento esemplari di questo tipo sparsi nella zona, ed è l'unico a due piani.
Sono presenti altri edifici minori a formare un piccolo nucleo abitativo e si individuano chiaramente abbondanti resti dei muri che anticamente circondavano gli stazzi.
Altri complessi si trovano nel territorio di Roccamorice, in particolare sono da menzionare i tholos di La Valletta e di Colle della Civita.
Modalità d'accesso
Accessibile solo a piedi con qualche difficoltà.
Disponibili le strutture di accoglienza del Parco della Maiella.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 8 marzo 2025, 21:32